Champagne: pene detentive incondizionate richieste nel processo di sfruttamento

Champagne: pene detentive incondizionate richieste nel processo di sfruttamento



Nel processo per lo sfruttamento dei lavoratori agricoli durante la vendemmia in Champagne 2023 (wein.plus ha riportato) il pubblico ministero ha richiesto pene detentive incondizionate. Lo riporta la rivista di settore francese La Revue du Vin de France. Alla direttrice dell’azienda Anavim vengono contestati traffico di esseri umani, lavoro nero, impiego di stranieri senza permesso di lavoro valido, sistemazione in condizioni disumane e pagamento insufficiente o mancante. Per lei il pubblico ministero ha richiesto quattro anni di carcere, di cui due senza condizionale. Lei ha negato di essere responsabile per la sistemazione dei lavoratori stagionali e ha accusato i suoi due coimputati. Questi avevano reclutato i lavoratori provenienti da Senegal, Mali, Mauritania, Guinea e Gambia. Per loro l’accusa richiede tre anni di carcere, di cui un anno incondizionato. È accusata anche la cooperativa vinicola Cerseuillat de la Gravelle come persona giuridica. Le viene contestato di essersi sottratta a ogni responsabilità attraverso l’esternalizzazione del reclutamento della manodopera e di aver ignorato le condizioni evidentemente insostenibili.

Nel settembre 2023, la prefettura ha chiuso l’alloggio dopo un controllo dell’ispezione del lavoro. In un rapporto si legge: “Alloggi provvisori, edifici fatiscenti, condizioni igieniche precarie, mancanza di pulizia e disinfezione, condizioni igieniche disgustose dei bagni, delle strutture sanitarie e delle aree comuni, nonché accumuli di feci nelle strutture sanitarie”. Uno dei lavoratori ha dichiarato: “Ci hanno messi in un edificio abbandonato, niente cibo, niente acqua, niente di niente. Alle 5 ci svegliavano. Poi ci portavano alla vendemmia – dalle 7 del mattino alle 18 di sera”. Il salario giornaliero promesso di 80 euro non sarebbe stato pagato, secondo le dichiarazioni dei lavoratori.

Oltre al sindacato CGT Champagne, per la prima volta anche l’associazione di categoria Comité Champagne si presenta come parte civile in un processo sulla situazione dei lavoratori stagionali. L’organizzazione, che rappresenta 16.200 viticoltori, 130 cooperative e 370 case di champagne, sottolinea di schierarsi dalla parte delle vittime. La sentenza è attesa per il 21 luglio.

(al)

Ulteriori informazioni:

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