Gli italiani hanno consumato significativamente meno vino nella ristorazione nel primo trimestre del 2025. Lo riporta la rivista di settore Winenews citando uno studio dell’associazione di categoria Federvini. Secondo lo studio, gli italiani hanno bevuto il dodici percento in meno di vino e il tredici percento in meno di spumante fuori casa rispetto allo stesso periodo del 2024. Lo studio ha analizzato il comportamento di consumo della popolazione italiana tra i 18 e i 74 anni, per un totale di 45 milioni di persone. Non sono stati considerati i turisti stranieri.
Tutte le bevande alcoliche hanno registrato forti cali, complessivamente dell’11,4 percento. Il consumo nella ristorazione è diminuito complessivamente del 5,6 percento, quindi anche quello degli alimenti. Tuttavia, il consumo nei ristoranti è rimasto stabile. I maggiori perdenti sono le discoteche e i servizi di consegna. La fascia d’età con il maggior numero di visite ai locali è quella dei 45-54enni. Il gruppo dei 25-34enni spende in media 11,20 euro.
Pochi giorni fa, la rivista di settore italiana Gambero Rosso ha riportato che i consorzi vinicoli del Piemonte chiedono una distillazione straordinaria di crisi. A fine maggio, circa 19 milioni di litri di vino con denominazione d’origine erano invenduti nei magazzini. Le varietà più colpite sono Barbera, Dolcetto, Moscato d’Asti e Cortese. Il crollo del commercio è paragonabile al crollo durante la crisi finanziaria del 2008 e alla crisi Covid del 2020.
(al)
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