I muretti a secco dell’Etna sono considerati un esempio eccezionale di architettura rurale e dal 2018 sono stati inseriti nella lista UNESCO del patrimonio culturale immateriale. Il nuovo progetto Di-Vino vuole ora mettere in evidenza i storici muretti in pietra lavica e renderli pubblicamente fruibili. Infatti, non solo servono alla conservazione della biodiversità e alla protezione dall’erosione, ma sono anche una condizione necessaria affinché queste estremi vigneti possano essere coltivati.
Gli enoturisti possono ora prenotare percorsi esperienziali presso cinque cantine Benanti****, Cottanera***, Graci***, Gaetano Russo e I Custodi delle Vigne dell’Etna. I tour includono visite guidate sulla storia, l’importanza e il valore sociale dei muri a secco. Attraverso video-storytelling, i visitatori vengono informati nei vigneti sulla tradizionale tecnica costruttiva e sul suo contesto culturale.
Parallelamente, c’è una mostra fotografica intitolata “L’Etna ed i Custodi dei muretti a secco” del fotografo Leif Carlsson, che mostra immagini impressionanti della viticoltura sul vulcano attivo.
Attraverso gli NFT (Token Non Fungibili), i visitatori possono “adottare” virtualmente un pezzo di muro (1 m). Questi diritti di proprietà digitali sono collegati a immagini dei tratti di muro specifici e rendono possibile il crowdfunding per la conservazione delle strutture. In cambio, i sostenitori riceveranno successivamente una bottiglia di vino dalle terrazze curate.
L’obiettivo del progetto è preservare il patrimonio culturale, trasferirlo nel futuro digitale e sviluppare ulteriormente il turismo vinicolo sull’Etna. Il progetto è stato supportato dall’Università di Catania e dal giornalista statunitense Benjamin Spencer, fondatore della Etna Wine School.
(ru)
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