Un team di ricercatori svizzeri del Centro di competenza del governo per la ricerca agricola (Agroscope) ha pubblicato una studio sull’accettazione dei vini Piwi. L’indagine doveva mostrare come i consumatori svizzeri reagiscono ai vini provenienti da varietà di vite resistenti ai funghi. Inoltre, i ricercatori volevano misurare quanto le informazioni e le conoscenze pregresse influenzano la valutazione – e quali gruppi di consumatori sono particolarmente aperti ai vini Piwi.
A tal fine, gli scienziati hanno confrontato l’accettazione dei vini provenienti da varietà resistenti ai funghi con quella dei vini tradizionali. Sono stati esaminati in totale dieci vini – cinque bianchi e cinque rossi. Per i vini bianchi sono state esaminate le varietà resistenti ai funghi Souvignier gris e Divona. Per i vini rossi Piwi sono state analizzate varietà come Divico e un Cuvée di diverse varietà Piwi (40,5 % VB Cal 1-28, 31,5 % VB Cal 1-36, 22,5 % Divico, 3 % Cabaret noir, 2,6 % Regent). Inoltre, sono stati selezionati due vini di riferimento provenienti da varietà tradizionali per soddisfare le preferenze di gusto tipiche dei consumatori svizzeri: Chasselas e Pinot noir.
Lo studio si è composto di tre elementi centrali: inizialmente si è trattato dell’analisi chimica dei vini, per caratterizzarne oggettivamente i componenti. Successivamente, tutti i vini sono stati valutati professionalmente da esperti di vino. In questo modo è stato garantito che i campioni potessero essere classificati in modo comparabile dal punto di vista del gusto e della qualità.
Come terzo passo, i ricercatori hanno organizzato degustazioni alla cieca con diverse centinaia di consumatori in tre città (Nyon, Liebefeld e Wädenswil). I partecipanti sono stati suddivisi casualmente in due gruppi: un gruppo è stato informato in anticipo che stava degustando vini Piwi. L’altro gruppo non ha ricevuto informazioni sulla varietà di uva.
Sulla base delle valutazioni di queste degustazioni sono state esaminate le differenze nella percezione e nell’accettazione. Inoltre, i ricercatori hanno analizzato le conoscenze dei partecipanti sul vino e il loro atteggiamento verso la sostenibilità, per identificare diversi segmenti di consumatori.
Il risultato più importante dello studio: i vini Piwi sono apprezzati in media quanto quelli delle varietà tradizionali. È emerso chiaramente che le preferenze dei consumatori dipendono principalmente da tre fattori: come sa di vino, a quale gruppo di amanti del vino appartengono e quanto bene conoscono già i vini Piwi. Chi è già familiare con i vini Piwi tende ad apprezzarli di più.
Le informazioni sulla sostenibilità dei vini Piwi influenzano invece solo parzialmente la valutazione. Questo dimostra, secondo i ricercatori, che gli aspetti ambientali non sono così importanti per la maggior parte dei consumatori come il gusto del vino.
La raccomandazione degli scienziati: la distribuzione dei vini Piwi dovrebbe concentrarsi principalmente sulla qualità e sul gusto, ad esempio durante le degustazioni o nella vendita diretta. Inoltre, è di grande importanza il lavoro di sensibilizzazione. Tuttavia, le informazioni sull’etichetta del vino influenzano poco la decisione d’acquisto.
(ru)
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