Il noto scienziato della viticoltura australiano Dr. Richard Smart è morto il 2 luglio all’età di 80 anni. Si è dedicato intensamente all’ottimizzazione dell’uso della luce solare nella viticoltura. Ha riconosciuto che una corretta gestione della chioma è fondamentale per l’ottimale maturazione delle uve. Ha affermato: “Una corretta gestione della chioma può essere il fattore più importante per la resa e la qualità – nel vigneto e nella cantina.” Con il suo impegno per questo concetto ha dato un contributo decisivo alla qualità e allo stile del vino moderno.
Richard Smart si è fatto un nome anche come autore. Insieme a Mike Robinson ha pubblicato nel 1991 “Sunlight Into Wine”. Quest’opera è considerata fino ad oggi un manuale standard nella viticoltura. Nel “Oxford Companion to Wine” curato da Jancis Robinson MW, è stato il principale responsabile del capitolo sulla viticoltura.
Dopo aver studiato scienze agrarie, ha insegnato viticoltura al Roseworthy College in Australia Meridionale ed è diventato lì il capo della facoltà di viticoltura. Ha formato un’intera generazione di aspiranti viticoltori mentre contemporaneamente ricercava forme di allevamento e gestione della chioma. Dal 1982 è stato consulente viticolo nazionale in Nuova Zelanda e ha fondato la “New Zealand Society for Viticulture and Oenology”. Le sue ricerche sulla vitalità delle viti, il controllo delle malattie, l’introduzione di nuove varietà di uva e i nuovi sistemi di allevamento hanno giocato un ruolo importante nella viticoltura neozelandese in espansione di quel periodo.
Nel 1990 Smart è tornato in Australia e ha fondato la sua azienda di consulenza Smart Viticulture. Ha assistito viticoltori in 30 paesi in tutto il mondo. Si è impegnato sempre di più affinché l’industria vinicola partecipasse attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico. Ha promosso la riduzione delle emissioni e allo stesso tempo lo sviluppo di nuove tecniche per affrontare a lungo termine le conseguenze dei cambiamenti climatici.
(al)