L’appellazione Bordeaux Saint-Émilion sta considerando un’espansione della sua produzione di vini bianchi. Lo ha dichiarato il presidente dell’associazione dei viticoltori “Conseil des Vins de Saint-Émilion”, Jean-François Galhaud, in un’intervista con la rivista di settore francese Vitisphere.
Come ha spiegato Galhaud, all’ultima assemblea generale l’82% dei 200 partecipanti si è espresso a favore. Pertanto, ora avvia un sondaggio tra tutti i 900 viticoltori nelle AOP Saint-Émilion, Lussac Saint-Émilion e Puisseguin Saint-Émilion. Per l’appellazione Saint-Émilion Grand Cru, il progetto non è previsto.
Il processo è, secondo Galhaud, “abbastanza complesso” e deve essere coordinato con l’Istituto Nazionale dell’Origine e della Qualità (INAO) responsabile delle norme di origine. Come fonte di ispirazione, Galhaud cita l’esempio di successo di Châteauneuf-du-Pape. Lì, i vini bianchi rappresentano già il sette percento della superficie vitata. La produzione di vino bianco consente di bilanciare meglio domanda e offerta. In questo modo, si possono ridurre le quantità in eccesso e soddisfare meglio le richieste dei clienti. La storicizzazione e la definizione delle varietà di uva e delle qualità richiederanno sicuramente più di due anni, stima Galhaud; lo ha dimostrato anche il progetto “Médoc blanc”.
(al)
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